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Che cos’è l’intento di ricerca? Come utilizzarlo nella tua strategia SEO

 

Intento di ricerca: come sfruttarlo a tuo vantaggio?

Uno dei metodi più conosciuti e utilizzati per fare uno studio per le parole chiave usate dagli utenti della ricerca di Google è quello di preparare un elenco di parole chiave ‘candidate’.

Si stila un elenco di parole chiave potenzialmente utilizzabili e, con questo elenco, si valuta la concorrenza, i costi e benefici di ogni singola keyword per fare una selezione ottimale.

Tutto corretto.

Ma sei vuoi dare un boost, una spinta ai tuoi contenuti rispetto a quelli della concorrenza, devi comprendere il search intent o in Italiano l’intento di ricerca e sfruttarlo a tuo vantaggio.

In buona sostanza devi comprendere quale motivo spinge l’utente a interrogare il motore di ricerca.

Quando un utente interroga Google ha una domanda specifica e si aspetta una risposta specifica.

Se la sua query di ricerca è, ad esempio, “elenco dei migliori smartphone del 2022” il suo intento è quello d’informarsi, probabilmente per acquistare uno smartphone, ma non ha ancora deciso quale modello.

Se invece la sua query di ricerca è  “prezzo samsung a6 prof” ci indica che ha già scelto il modello dello smartphone e sta cercando l’offerta migliore.

Ogni volta che le persone interrogano un motore di ricerca, hanno domande specifiche da cui si aspettano contenuti che forniscano le risposte specifiche.

Comprendere l’intento di ricerca ti aiuta a rispondere alle domande del tuo pubblico con i contenuti che si aspettano di vedere.

 

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Google è l’intento di ricerca

 

Google è da anni il leader incontrastato tra i motori di ricerca perché è stato il primo a capire che il suo mestiere è quello di comprendere qual’e’ l’intento della ricerca di ogni query e abbinare a esso, il contenuto più opportuno e pertinente.

Le ricerche sono state migliorate con la differenziazione  tra le ricerche a corrispondenza esatta, a corrispondenza generica e corrispondenza a frase.

E in tutti questi anni, gli algoritmi brevettati da Google che scansionano ininterrottamente il web, sono stati progettati per migliorare il rapporto tra intento della ricerca e contenuto più pertinente.

E ci sono riusciti.

Non mi credi? Quando è stata l’ultima volta che hai fatto una ricerca su Bing? :-)

Dunque, se vuoi che i tuoi contenuti funzionino e si posizionino su Google, devi sforzarti di abbinarli all’intento della ricerca appropriato.

 

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Le quattro categorie d’intento di ricerca

Ricerca informativa

 

La maggior parte delle ricerche nel marketing, è di tipo informativo, questo perché le persone tendono a utilizzare il motore di ricerca per trovare risposte alle loro domande.

Le ricerche di tipo informativo sono caratterizzate dai termini “come”, “perché”, “cos’è”, ”chi”, ”qual’è”, ”guida” seguite dall’argomento d’interesse.

Esempi di query con intento informativo:

– Chi ha scritto i Malavoglia.

– Qual’e’ la capitale del Belgio.

– Come si prepara un Mojito.

– Guida alla compilazione del 730

 

Ricerca di navigazione

 

Sono quelle ricerche dove gli utenti stanno cercano un marchio, un sito web o un determinato servizio.

L’utente potrebbe digitare Teutra sul motore di ricerca piuttosto che scrivere www.teutra.it.

Questa tipologica di ricerca rende Google un ‘taxi’ che viene utilizzato solo per essere ‘trasportati’ in un certo luogo su internet.

L’intento di ricerca che sta dietro a queste query include termini come nomi di prodotti, servizi e marchi.

 

Ricerca transazionale

 

L’intento di ricerca che sta dietro una ricerca transazionale è quasi sempre, un acquisto.

I termini che la identificano sono “acquistare”, “economico”, “offerta”, ”costo”, “miglior prezzo” uniti al nome del prodotto o servizio che si intende acquistare.

  • Quanto costa realizzare un sito web.
  • Miglior prezzo orologio modello xxx.
  • Tablet modello xxx più economico.
  • Trova prezzi smartphone.

Per le attività locali una ricerca transazionale può essere “pizzeria vicino a me”.

 

Ricerca indagine commerciale

 

L’intento di ricerca indagine commerciale è quando l’utente cerca informazioni che lo aiutino a prendere una decisione sull’acquisto di un prodotto.

Non è ancora pronto per l’acquisto, valuta prodotti per scegliere quello più adatto a lui.

I contenuti che si aspetta di trovare sono descrizioni dettagliate di prodotti e servizi, recensioni di utenti che hanno acquistato il prodotto, confronti con prodotti simili.

I termini utilizzati sono “migliori”, “recensione”, “confronto”, “alternative”.

  • Migliore racchetta da tennis sotto i 300€.
  • Recensione microonde modello xxx.
  • Confronto compagnia telefonica A, compagnia telefonica B.

 

 

Il valore dell’intento di ricerca

 

Quando un utente digita una query di ricerca, il compito di Google è quello d’identificare l’intento della ricerca e di mostrare i risultati più pertinenti.

Se un motore di ricerca non è in grado di fare bene questo mestiere, fornirà una pagina di risultati della ricerca imprecisa perdendo credibilità agli occhi degli utenti.

Questo è esattamente quello che è successo.

Google ha capito prima di altri, l’importanza dell’intento della ricerca e della ricerca semantica e di come fornire risultati adeguati agli utenti. 

Il suo algoritmo di ricerca si è talmente evoluto che è in grado di fornire risultati che soddisfano pienamente ogni utente.

E non solo. Google è in grado di gestire in maniera corretta anche query dove l’intento della ricerca non è cosi’ evidente.

Ad esempio, se digiti solamente la parola “panda” la pagina che otterrai sarà composta da:

  • La home page ufficiale della vettura Panda sul sito della Fiat.
  • La pagina di Wikipedia sulla Panda (vettura) e sul Panda (animale).
  • La pagina con il listino dei prezzi della Panda (vettura).
  • Video informativi (perchè comprare una Panda e perché no nel 2022).
  • La pagina del WWF sul Panda.
  • La home page del sito dell’antivirus Panda.

 

Capire l’intento di ricerca che sta dietro a una parola chiave è davvero importante quando valuti di produrre contenuti su una determina keyword.

Visti i diversi intenti di ricerca, gli elenchi di parole chiave dovrebbero identificare valori e opportunità diverse per i tuoi contenuti.

Ad esempio per ricerche di tipo informativo dovresti rispondere con articoli informativi sul tuo blog aziendale, per ricerche commerciali, con una landing page per un prodotto o servizio.

Ma come fare a capire l’intento di ricerca per una parola chiave?

Semplice.

Te lo dice Google con la SERP, la pagina dei risultati della ricerca.

 

 

Come capire se una parola chiave è informativa

 

Le query informative hanno lo scopo di ottenere una risposta a una specifica domanda.

Google utilizza ogni strumento a sua disposizione per rispondere alle domande degli utenti.

Prova a digitare la chiave di ricerca “come si fa un mojito” su Google.

Saltando gli annunci a pagamento, vedrai che il motore ha capito che stai cercando una ricetta.

Come prima cosa, ti presenta un pannello dal titolo “Ricette” con le foto che portano a siti che offrono la ricetta del mojito.

Inoltre ti mostra il pannello “Le persone hanno chiesto anche” con le seguenti domande:

  • Che rum si usa per il moijto?
  • Quanti gradi ha un moijto?
  • Chi ha creato il moijto?
  • Dove è stato inventato il moijto.

Segue il pannello con i video su Youtube dove vengono presentate le ricette su come fare un moijto e, a seguire, nella parte organica, i risultati più pertinenti alla ricerca.

Tutti i risultati della ricerca sono incentrati sulla ricetta dunque, dal momento che la ricerca non esprimeva un chiaro intento, Google decide, in base al suo storico di query e al suo indice, che la ricetta è ciò che gli utenti si aspettano di trovare a fronte della query di ricerca “come si fa un moijto”.

 

Ottimizzare i contenuti in base all’intento di ricerca

 

Adesso che abbiamo identificato i quattro principali tipi d’intento di ricerca, sfruttiamo a nostro vantaggio queste informazioni.

Quello che dobbiamo fare è una associazione tra le chiavi di ricerca utilizzate su Google dai nostri potenziali clienti, e le pagine del nostro sito web.

Con questa lista, puoi pianificare l’ottimizzazione delle pagine che sono già presenti e la creazione di nuove pagine per le parole chiave mancanti.

Ma non basta.

Osserva se il collegamento conduce a una pagina del sito, alla pagina di una categoria, alla pagina di un prodotto o a un post del blog.

Adegua il tuo contenuto.

Un’altra cosa di cui dovresti tener conto è il formato del contenuto.

Ad esempio, per un post di blog, i formati possono essere un normale post, un elenco di prodotti, un tutorial, una guida.

Se nella SERP di Google la priorità è data a una guida, realizza una guida per quella parola chiave.

Infine, quale è il punto di forza contenuto nei top risultati della pagina di Google?

La possibilità di effettuare un acquisto? L’iscrizione alla newsletter? La possibilità di scaricare un ebook?

Se riesci a capire e a replicare, migliorando, il punto di forza dei risultati top, i tuoi contenuti si distingueranno fornendo all’utente l’esatta risposta alla sua domanda.

 

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Conclusione

L’intento di ricerca è un punto di forza per una strategia di marketing efficace.

Significa non solo creare un elenco di parole chiave ma capirne il significato per creare i giusti contenuti.

L’intento di ricerca è il fattore di ranking più importante, ricordatene se vuoi migliorare la tua visibilità su Google.