L’intelligenza artificiale, IA o anche AI in inglese, è un concetto affascinante che ha sempre stimolato l’immaginazione umana.

In letteratura, scrittori come Isaac Asimov hanno esplorato il tema dell’intelligenza artificiale in opere di fantascienza, immaginando mondi in cui le macchine sono in grado di pensare e agire come esseri umani.

Anche Il cinema ha spesso trattato il tema dell’intelligenza artificiale, dando vita a personaggi iconici come HAL 9000 in “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick e Ash in “Alien” di Ridley Scott.

Questi personaggi hanno lasciato un’impressione duratura nell’immaginario collettivo e ci hanno fatto riflettere sulla nostra relazione con le macchine.

Grazie ai progressi nell’apprendimento automatico e nell’elaborazione del linguaggio naturale, negli ultimi anni siamo stati in grado di creare modelli di intelligenza artificiale sempre più sofisticati.

Nonostante questi progressi, c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere livelli in cui un’intelligenza artificiale sia veramente in grado di emulare l’intelligenza umana in tutte le sue sfaccettature.

 

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Capacità attuali dell’intelligenza artificiale nella scrittura di testi

 

OpenAI, è una società di ricerca che studia modelli di intelligenza artificiale fondata nel 2015 da un gruppo di imprenditori e scienziati, tra cui il co-fondatore di Tesla e SpaceX, Elon Musk.

A fine novembre 2022, OpenAI ha rilasciato gratuitamente su internet, uno dei sui progetti più rivoluzionari: Chat GPT.

Questa applicazione di OpenAI si basa su GPT-3 (Generative Pre-training Transformer 3), che è considerato uno dei modelli di intelligenza artificiale più avanzati al mondo.

GPT-3 è un modello di linguaggio naturale che è stato addestrato su una enorme quantità di dati e che è in grado di generare testi in modo molto simile a quelli che potrebbe produrre un essere umano.

Per questo motivo, l’applicazione Chat GPT ha suscitato un enorme interesse e, nei soli primi 5 giorni dal suo rilascio, OpenAI ha registrato un milione di nuovi iscritti.

Quando venne lanciato Instagram, impiegò 95 giorni a raggiungere il milione d’iscritti.

Altre tecnologie di robotica che sono state sviluppate per generare testi includono Huggingface Text Generation e OpenAI’s DALL-E.

 

Esempi di utilizzo di intelligenza artificiale nella scrittura di articoli, notizie, e-mail, etc…

 

L’intelligenza artificiale viene già utilizzata per generare testi.

Ecco alcuni esempi in cui l’intelligenza artificiale viene già utilizzata oggi in diverse applicazioni pratiche:

    • Generazione di titoli di notizie: l’IA può essere addestrata a generare titoli accattivanti per news o articoli sui giornali o sul web, sulla base di una raccolta di notizie.
    • Generazione di email: L’intelligenza artificiale può essere addestrata, con una raccolta di email, a scrivere tipologie di email appropriate per diverse situazioni, come rispondere a un cliente o generare una email per una mailing list.
    • Generazione di contenuti: L’ IA. può essere utilizzata per generare contenuti originali, come articoli di giornale o post per i blog e i social media.
    • Generazione di riassunti: L’AI può essere impiegata per riassumere un testo complesso in poche righe in modo da poterne cogliere i concetti essenziali.
    • Suggerimenti di scrittura: L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per fornire suggerimenti di scrittura, come ad esempio sinonimi o frasi alternative, per rendere il testo più efficace.
    • Traduzione: l’AI. può tradurre un testo da una lingua all’altra, rendendo più facile la pubblicazione di contenuti in più lingue.
    • Correzione ortografica e grammaticale: I modelli di AI possono essere utilizzati per correggere gli errori ortografici e grammaticali in un testo, rendendo più facile la scrittura di documenti professionali.
    • Rilevamento di plagio: Si possono utilizzare le applicazioni di IA per rilevare il plagio all’interno di un testo, aiutando gli editori e gli insegnanti a individuare il contenuto copiato.

 

Ad esempio, Il famoso quotidiano statunitense, il Washington Post, è stato uno dei primi giornali a ricorrere all’intelligenza artificiale per la scrittura di titoli, articoli, tweet e post sui social media.

 

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Difficoltà per gli esseri umani nel riconoscere i testi generati dall’intelligenza artificiale

 

L’intelligenza artificiale è in grado di generare testi con una qualità sorprendente, tanto da rendere difficile, per gli esseri umani, riconoscere che si tratta di una composizione di testo generata da una macchina.

Questo può creare diverse difficoltà, sia a livello individuale, che a livello sociale.

A livello personale, il fatto di non essere in grado di distinguere facilmente i testi generati dall’intelligenza artificiale da quelli scritti da esseri umani può portare a confusione e disorientamento.

Se non si è consapevoli della presenza di questi testi, si rischia di basare le proprie opinioni e decisioni su informazioni che potrebbero essere errate o fuorvianti.

A livello sociale, inoltre, la diffusione di testi generati dall’intelligenza artificiale può creare problemi di veridicità e di rappresentatività.

Se questi testi vengono diffusi come se fossero stati scritti da esseri umani, possono contribuire a diffondere informazioni errate o a creare una rappresentazione distorta della realtà.

Inoltre, l’utilizzo di questi testi per scopi commerciali o propaganda può portare a una manipolazione dell’opinione pubblica.

Per affrontare queste difficoltà, è importante che gli esseri umani siano consapevoli dell’esistenza di queste tecnologie e imparino a riconoscerle.

 

 

Come Google affronta il riconoscimento dei testi generati dall’intelligenza artificiale

 

Machine Learning

 

Google utilizza diverse tecniche per affrontare il problema del riconoscimento dei testi generati dall’intelligenza artificiale.

Una di queste è l’utilizzo di modelli di machine learning (apprendimento automatico), addestrati su grandi quantità di dati di testo umano, che possono quindi essere utilizzati per riconoscere e interpretare il linguaggio umano.

Google utilizza anche tecniche di verifica del contesto e delle fonti per assicurarsi che i testi generati dall’AI siano accurati e affidabili.

Inoltre, Google lavora costantemente per migliorare le proprie tecnologie di riconoscimento del testo.

Ad esempio, attraverso la ricerca e lo sviluppo di nuovi algoritmi di machine learning e l’utilizzo di tecniche di deep learning (riconoscimento di gerarchie di caratteristiche), gli algoritmi di Google sono in grado di migliorare la precisione del riconoscimento del testo.

Google utilizza diverse tecniche per riconoscere i testi generati dall’intelligenza artificiale.

Una di queste è l’utilizzo di modelli di linguaggio umano.

Google ha sviluppato modelli di linguaggio basati su dati reali per capire come le persone scrivono e parlano.

Questi modelli possono essere utilizzati per identificare i testi generati dall’AI che non suonano “naturali” o che differiscono significativamente dal modello di linguaggio umano.

 

Attività sospette

 

Un altro segnale che Google utilizza per identificare i testi generati dall’AI è l’attività sospetta.

Se un sito web, ad esempio, pubblica un gran numero di contenuti in breve tempo, Google lo potrebbe  considerare come un segnale di attività sospetta.

Oltre a queste tecniche, Google utilizza anche una combinazione di altri segnali, come la presenza di parole o frasi strane o insensate, per identificare i testi generati dall’AI.

Tuttavia, è importante notare che l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più avanzata e potrebbe essere in grado di generare testi che sembrano naturali e umani.

E’ probabile che sarà sempre più difficile, per Google e per altre aziende, identificare i testi generati artificialmente.

 

L’intelligenza Artificiale va contro le linee guida di Google

 

Ufficialmente, Google ha detto questo nella sua Guida per i webmaster su ciò che considera AI e cosa fa in risposta ad esso:

Il contenuto generato automaticamente è un testo che è stato generato attraverso un programma. In casi in cui è destinato a manipolare le classifiche di ricerca e non aiutare gli utenti, Google potrebbe intraprendere azioni su tale contenuto (Penalizzazioni). Fonte: Google’s Webmaster guidelines.

John Muller, senior search analyst di Google, ha affermato che usare l’intelligenza artificiale non è una buona idea.

In sintesi, l’intelligenza artificiale potrebbe essere utile per aiutare a creare titoli e descrizioni per i siti web quando si è a corto di idee o si vogliono provare cose nuove, ma non dovrebbe essere seguita ciecamente poiché è importante conoscere il proprio pubblico. Tuttavia, se il contenuto generato automaticamente viene utilizzato con l’intenzione di manipolare le classifiche di ricerca e non aiutare gli utenti, Google potrebbe prendere provvedimenti. Fonte: Search Engine RoundTable.

 

YouTube player

 

In conclusione, Google non approva l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per scrivere interi articoli con l’intento di manipolare i risultati della ricerca.

Tuttavia, l’AI può essere utilizzata per trovare nuove idee.

Google ha gli strumenti e la tecnologia per riconoscere se un testo è stato scritto da un umano o da un robot e può penalizzare le pagine web che utilizzano testi generati dall’AI in modo improprio.

Cosa ne pensi? MI farebbe piacere leggere nei commenti, il tuo parere sull’argomento.