Significato di Inbound Marketing
Hai sicuramente sentito parlare d’inbound marketing e di come possa aiutare le aziende a superare periodi di crisi come quello che stiamo attraversando.
Significato di inbound marketing, fonte: Wikipedia.
Il termine Inbound marketing indica una metodologia di business che attira i clienti creando contenuti di valore ed esperienze su misura per loro. Mentre il marketing cosiddetto Outbound (in uscita), interrompe il pubblico promuovendo i contenuti (si pensi agli spot televisivi), la metodologia Inbound si focalizza sul creare connessioni e risolvere i dubbi e i problemi che il pubblico già ha.
Con l’Inbound si passa dall’Interruption al Permission Marketing: l’audience va conquistata fornendo contenuti interessanti e utili per il target di riferimento, non interrotta.
L’economia non va bene lo sappiamo, in questa nuova era di recessione che si preannuncia, le aziende sono ancora e più di prima alla ricerca di efficienza.

Significato di Outbound Marketing
“L’outbound marketing o marketing dell’ interruzione è la promozione di un prodotto attraverso pubblicità, promozioni, pubbliche relazioni e vendite continue. È considerata una versione fastidiosa del modo tradizionale di fare marketing in base al quale le aziende si concentrano sulla ricerca di clienti attraverso la pubblicità.” fonte Wikipedia.
Esempi di questo tipo di marketing, che tutti noi conosciamo sono:
- La pubblicità sulle TV e alla radio.
- Telemarketing, promozioni di beni, il più delle volte non richiesti, attraverso chiamate telefoniche.
- Email di spam, invio di email promozionali a centinaia o migliaia di indirizzi email.
- Contatto a freddo, telefonico o anche tramite i social media. È la proposta di una vendita al primo contatto con un venditore con cui non si è mai avuto rapporti di affari prima.
Inbound marketing vs Outbound marketing
Proprio come nella crisi del 2008, gli investimenti vengono spostati da costose campagne pubblicitarie a pagamento su giornali e televisioni e canalizzati verso l’ottimizzazione dei contenuti e i social media affinché i siti web delle aziende siano ben posizionati nei risultati delle ricerche su Google.
In altre parole le aziende preferiscono investire nella SEO per posizionarsi in maniera naturale sui risultati dei motori di ricerca e nei social media per gestire e migliorare il rapporto con i clienti.
Il passaggio da outbound marketing a inbound marketing è un processo di transizione, lento ma costante, che coinvolge tutte le aziende, anche quelle i cui imprenditori sono scettici, abituati alla comunicazione di tipo classico.
Ma è un passaggio quasi obbligatorio se si vuole restare competitivi.
Non puoi continuare a investire su una tipologia di pubblicità classica in un mercato fatto da consumatori che, nella stragrande maggioranza dei casi, cambia canale o fa qualcosa d’altro quando c’e’ la pubblicità in tv, oppure abbandona i siti con una mole eccessiva di messaggi pubblicitari o infine, non legge le email spam che riempiono la loro casella di posta.

Outbound Marketing
Nel marketing tradizionale (outbound marketing) il focus delle aziende è quello di trovare clienti.
Ciò avviene attraverso tecniche che sono ben poco targettizzate e decisamente invadenti: telefonate che infastidiscono le persone, pubblicità a mezzo stampa, radio e televisione, sponsorizzazione di eventi etc…
Il marketing tradizionale è presente anche nel mondo digitale con l’invio di email a migliaia di persone, i banner pubblicitari e messaggi spam in generale.
La tecnologia ha reso oggi queste tecniche decisamente costose e meno efficaci.
Inbound marketing: è il cliente a cercare l’azienda
L’inbound marketing capovolge le cose: è il cliente a cercare l’azienda.
La strategia d’inbound marketing è semplice.
Invece d’infastidire le persone con annunci televisivi, si possono creare video che potenziali clienti vogliono vedere e diffondere tra la cerchia di amici.
Invece di acquistare spazi pubblicitari nelle pubblicazioni cartacee, si può creare e gestire un blog aziendale che i potenziali clienti sottoscrivono e seguono.
Invece di fastidiose chiamate telefoniche a qualsiasi ora, si possono creare strumenti e contenuti che suscitino l’interesse dei clienti che chiamano per ricevere maggiori informazioni.
Una semplice metafora: invece di essere un martello che batte e ribatte sulla testa degli utenti, la comunicazione può diventare un magnete che attira i clienti verso l’azienda.
I fattori di successo per le campagne d’inbound marketing si possono ricondurre a tre principali aspetti:
- Contenuti. I contenuti sono la materia prima di una campagna d’inbound marketing. Sono le informazioni lo strumento che attrae potenziali clienti verso il sito web e l’azienda.
- SEO. L’ottimizzazione per i motori di ricerca rende più agevole, per i potenziali clienti, il reperimento delle informazioni. Il sito deve essere progettato e costruito al fine di massimizzare il posizionamento nei motori di ricerca: è il punto di partenza del progetto commerciale.
- Social Media. I social media amplificano l’impatto delle informazioni. Quando i contenuti sono distribuiti e discussi attraverso reti di relazioni personali, acquistano credibilità e spessore e diventa davvero probabile attrarre utenza qualificata verso il proprio sito.

Esempi di inbound marketing
Un esempio su tutti: il blog aziendale.
La società americana Hubspot, quella che ha coniato il termine inbound marketing, ha affermato che le aziende che gestiscono contenuti su un blog aziendale hanno maggiori possibilità di ottenere un roi (return of investment) positivo.
Se non sai cosa è il ROI e come si calcolo ti rimando a questo mio articolo su come calcolare il ROI con formule ed esempi.
Il blog è uno strumento eccezionale per rispondere alle domande degli utenti e potenziali clienti.
Facciamo un esempio. Immagina il blog di un idraulico e pensa al suo blog e ad articoli come:
- Cosa fare se il rubinetto gocciola?
- Cosa fare se la pressione dell’acqua è bassa?
- Cosa fare se ho una perdita idraulica in piena notte o in un giorno festivo?
- Cosa fare se lo scaldabagno non funziona?
Ti faccio notare che questi contenuti sono evergreen, sempre attuali, e risponderanno sempre a queste domande, che sono tra le principali a cui un idraulico risponde con la sua attività.
Più un blog è aggiornato con contenuti che risolvono i problemi degli utenti di quella nicchia e più aumenta la fiducia nel marchio.
Validità dell’inbound marketing in un’era di recessione.
Con il rallentare dell’economia l’inbound marketing rappresenta un modo più efficiente di assegnare risorse rispetto al marketing tradizionale.
L’inbound marketing migliora l’efficienza del marketing tradizionale in tre modi:
- Costa meno: marketing tradizionale significa comprare spazi pubblicitari, acquisire liste d’indirizzi email, commissionare materiale cartaceo, affittare enormi padiglioni nelle fiere… Fare inbound marketing significa creare contenuti e discuterne: un blog costa davvero poco, un account su Twitter, Facebook, Instagram non costa nulla, e insieme possono convogliare verso il sito, migliaia di potenziali clienti.
- Migliore Targetizzazione: Tecniche come campagne di email sono notoriamente poco targetizzate: si raggiungono individui presenti in un database; con l’inbound marketing si raggiunge una utenza auto qualificatasi, una utenza che dimostra interesse verso i contenuti trasmessi e che quindi è interessata ai prodotti dell’azienda.
- E’ un investimento, non è una spesa: Con strumenti come il pay per click, si ottengono, sui motori di ricerca, risultati di visibilità fintanto che si paga. Per mantenere un buon posizionamento bisogna continuare a pagare. Di contro, investire nella qualità dei contenuti, favorisce enormemente e stabilmente il posizionamento nei risultati di ricerca.
Hai un’attività?
Pensa all’inbound marketing come a un investimento pubblicitario che ha come target solo persone realmente interessate ai tuoi prodotti e servizi e che vogliono essere informate sulle novità che hai da proporre.
Il tutto a un prezzo estremamente contenuto, stiamo pur sempre parlando di pubblicità’. :-)
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